L’ultima turbina dispiegata presso la Shetland Tidal Array sta facendo la propria parte nel ridurre i costi dell’energia mareomotrice di un terzo, rendendola competitiva rispetto ai combustibili fossili.
L’energia oceanica dispone del potenziale per contribuire con miliardi di euro all’economia europea nei prossimi decenni. Affinché diventi una realtà, è necessario sviluppare ulteriormente le tecnologie che sfruttano l’energia mareomotrice in modo che il suo impiego sia meno costoso e anche integrabile nelle altre fonti di energia rinnovabile.
Per raggiungere questo obiettivo, il progetto EnFAIT, finanziato dall’UE, sta lavorando affinché l’energia mareomotrice possa competere con altre fonti energetiche, rafforzando il livello di fiducia e riducendo i costi della relativa tecnologia. Il team di EnFAIT ha trascorso la prima metà dei cinque anni del progetto ad apprendere informazioni provenienti dalle tre turbine già installate presso la Shetland Tidal Array, il primo generatore di marea al mondo installato nelle isole Shetland, in Scozia. La prima turbina Nova M100 è stata implementata nel marzo del 2016, seguita dalla seconda e dalla terza, rispettivamente nell’agosto del 2016 e all’inizio del 2017. Secondo l’articolo pubblicato nella piattaforma informativa «Energy Voice», Nova Innovation, l’azienda coordinatrice del progetto EnFAIT, ha installato ora una quarta turbina presso il generatore nel Bluemull Sound, nelle isole Shetland.Quest’ultima installazione, denominata Eunice, è la prima di tre turbine volte a raddoppiare la dimensione della Shetland Tidal Array per arrivare a sei turbine e a una capacità stimata complessiva di 600 kW. La turbina commerciale a trasmissione diretta, con una capacità dichiarata di 100 kW e una durata prevista di 20 anni, sta già fornendo elettricità alle abitazioni delle Shetland. Queste turbine di prossima generazione, tagliando i costi di un terzo, stanno già facendo in modo che l’energia mareomotrice possa competere con i combustibili fossili. «Stiamo generando elettricità dall’immensa potenza dei nostri mari. La nostra tecnologia collaudata sta rimpiazzando i combustibili fossili e modificando il modo di alimentare le nostre esistenze», ha affermato nell’articolo Simon Forrest, amministratore delegato della Nova Innovation.Le turbine a trasmissione diretta installate nell’ultima metà del progetto dimostreranno la capacità della tecnologia di ridurre il costo dell’energia mareomotrice. «Guardiamo al futuro con grande entusiasmo. A livello globale, il potenziale di questa fonte di energia rinnovabile inutilizzata, abbondante e preziosa è enorme. Stiamo lavorando per ridurne i costi e per introdurla in nuovi mercati così da aumentare notevolmente la sua diffusione. Entro il 2030, l’energia mareomotrice sarà più conveniente dell’energia nucleare e dei combustibili fossili, fornendo energia più pulita e sostenibile alle comunità costiere di tutto il mondo», ha osservato Forrest.
«Entro la conclusione del progetto prevista nel 2022, Nova Innovation e i suoi partner avranno dimostrato un chiaro percorso di riduzione dei costi per l’energia mareomotrice», ha dichiarato nell’articolo Matthijs Soede, funzionario del programma di ricerca per l’energia oceanica della Commissione europea. «Il progetto offrirà un banco di prova per i suoi benefici ambientali e socioeconomici. Dovremmo essere in grado di applicare tali insegnamenti e tecnologie nei vari contesti mondiali e di porre l’energia mareomotrice saldamente in prima linea nella nostra transizione energetica». EnFAIT (Enabling Future Arrays in Tidal) si concluderà nel mese di giugno del 2022.
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