Un computer monitora i segnali del cervello per poi produrre immagini dei pensieri.
Quante volte abbiamo desiderato sapere a cosa stanno pensando altre persone? Ovviamente i pensieri degli altri sono una cosa privata. O forse no?
Alcuni ricercatori dell’Università di Helsinki hanno sviluppato una tecnica computerizzata in grado di monitorare l’attività cerebrale e di creare immagini basate su tali segnali. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista «Scientific Reports».«La tecnica combina risposte umane naturali con la capacità del computer di creare nuove informazioni. Ai fini dell’esperimento, ai partecipanti è stato chiesto solamente di osservare le immagini generate dal computer. Quest’ultimo ha poi modellato le immagini visualizzate e la reazione umana alle figure utilizzando risposte del cervello umano. Partendo da tali informazioni, il computer è in grado di creare un’immagine completamente nuova che corrisponde all’intenzione dell’utente», ha commentato in un comunicato stampa dell’Università di Helsinki la coautrice del progetto Tuukka Ruotsalo, borsista dell’Academy of Finland presso l’Università di Helsinki e professoressa associata dell’Università di Copenaghen.
Il team di ricerca ha mostrato a 31 volontari centinaia di immagini in rapida successione generate dall’IA, raffiguranti varie persone. Ai volontari è stato chiesto di concentrarsi su alcune caratteristiche, ad esempio volti anziani o sorridenti. Per tutta la durata dell’esperimento, l’attività cerebrale è stata registrata mediante encefalogramma e immessa in una rete neurale, che ha scoperto così l’esistenza di connessioni tra i segnali elettrici nel cervello e ciò che i soggetti stavano guardando. Dopodiché, la rete ha valutato a quali tipi di volti stavano pensando i volontari.
I ricercatori hanno chiesto ai partecipanti di valutare le immagini prodotte dal computer in base alla loro corrispondenza con le caratteristiche a cui essi stavano pensando. Le risposte del computer combaciavano con i loro pensieri nell’83 % dei casi.I computer saranno in grado di potenziare la creatività umana? «Se vogliamo fare un disegno o illustrare qualcosa, ma non ne abbiamo la capacità, il computer può aiutarci a raggiungere lo scopo. Gli basta infatti osservare su cosa si concentra la nostra attenzione per prevedere ciò che vogliamo creare», ha aggiunto la professoressa Ruotsalo.
Tale metodo può essere utilizzato anche per comprendere la percezione e altri processi mentali fondamentali. «La tecnica in questione non riconosce i pensieri, bensì risponde alle associazioni che abbiamo con le categorie mentali», ha spiegato Michiel Spapé, coautore del progetto e titolare di una borsa di ricerca post-dottorato. «Pertanto, anche se non siamo in grado di risalire all’identità di una specifica "persona anziana" a cui il partecipante stava pensando, possiamo tuttavia avere un’idea di cosa questi associ al concetto di vecchiaia. Crediamo perciò che tale tecnica possa offrirci un nuovo modo di acquisire conoscenze sui processi sociali, cognitivi ed emotivi».
Spapé reputa tutto questo affascinante anche da un punto di vista psicologico. «L’idea che una persona ha degli anziani può variare da individuo a individuo. Al momento stiamo cercando di capire se la nostra tecnica è in grado di rivelare associazioni inconsce, ad esempio verifichiamo se il computer rappresenti sempre gli anziani come persone sorridenti».
Questo importante sviluppo non significa che i computer saranno in grado a breve di leggere nel pensiero. Non ci credete, vero? Chissà a cosa state pensando in questo momento...