I ricercatori hanno progettato una piattaforma per testare farmaci potenzialmente utili per il trattamento delle metastasi cerebrali. Il sistema di screening, chiamato METPlatform, permette agli scienziati di analizzare il tessuto tumorale del singolo paziente oncologico.
Le metastasi cerebrali interessano fino a un quarto dei pazienti oncologici e purtroppo i trattamenti esistenti non sono molto efficaci, né sono in grado di aumentare le possibilità di sopravvivenza. Una delle difficoltà principali consiste nel fatto che gli scienziati non conoscono approfonditamente le vulnerabilità terapeutiche che, se impiegate adeguatamente, potrebbero migliorare i trattamenti.
Per colmare questa lacuna, una squadra di ricercatori parzialmente sostenuta dal progetto ALTER-brain, finanziato dall’UE, ha realizzato METPlatform, un sistema di screening farmacologico basato sulla coltura organotipica. La piattaforma aiuterà gli scienziati a studiare l’impatto dei vari farmaci sulle metastasi cerebrali, consentendo di individuare i farmaci candidati rilevanti in modo rapido ed economico. Lo studio è stato pubblicato nella rivista «EMBO Molecular Medicine».Come riferito in un articolo pubblicato sul sito web del Centro di ricerca oncologica nazionale spagnolo (CNIO), che ha ospitato il progetto ALTER-brain, il sistema di screening METPlatform è «infinitamente migliore di tutti quelli in uso». Il sistema è di facile utilizzo in laboratorio, non richiede tecnologie sofisticate, è molto più economico di altri metodi e rappresenta un’alternativa alla sperimentazione animale. Inoltre, è estremamente veloce: i risultati sono infatti disponibili in sette giorni, invece di richiedere alcuni mesi come nella sperimentazione sui topi.
Con METPlatform, la ricerca preclinica può essere condotta direttamente sui campioni del paziente. I campioni di tessuto cerebrale fresco interessato dalle metastasi vengono forniti dagli ospedali e trattati attraverso un metodo semplice che ne rende possibile la coltura in laboratorio nell’arco di pochi giorni. A queste colture viene poi applicato il sistema di screening che analizza l’azione di centinaia di composti contemporaneamente. «Il cancro non è solamente un tumore, ma è l’insieme del tumore e del suo ambiente, e questo sistema ci permette di condurre indagini con i campioni del paziente in un contesto reale, in cui le cellule metastatiche crescono nel microambiente circostante, in questo caso il cervello», osserva nello stesso articolo il dott. Manuel Valiente del CNIO, autore senior dello studio.
Alla ricerca di farmaci potenzialmente utili per il trattamento delle metastasi cerebrali, già approvati o in corso di sperimentazione clinica, il team si è avvalso di METPlatform per selezionare 114 composti. Tra i farmaci antitumorali individuati vi sono gli inibitori permeabili alla barriera emato-encefalica della proteina da shock termico 90 (HSP90), mai testata prima per le metastasi cerebrali. La HSP90 è una proteina chaperone molto abbondante nel corpo che svolge un ruolo chiave in numerosi processi cellulari: aiuta le altre proteine a ripiegarsi correttamente, le stabilizza contro lo stress termico e contribuisce alla degradazione proteica. Ma ancora più importante è il fatto che HSP90 stabilizza varie proteine necessarie per la crescita tumorale: proprio per questo motivo è diventata un importante bersaglio terapeutico per il cancro. Lo studio suggerisce la possibile efficacia degli inibitori di HSP90, dal momento che nelle metastasi cerebrali si verifica un incremento della loro proteina bersaglio.
Inoltre, METPlatform può essere preziosa come possibile avatar di un paziente. Il dott. Valiente conclude: «Guardando al futuro, il nostro obiettivo è integrare questa piattaforma nelle sperimentazioni cliniche affinché sia possibile testare i farmaci che intendiamo somministrare al paziente utilizzando le sue stesse biopsie, in modo tale da sapere il prima possibile se saranno efficaci e prepararci meglio a un’eventuale resistenza terapeutica con una serie di farmaci che testeremmo in parallelo sulle medesime biopsie.» Il progetto ALTER-brain (Metastasis-associated altered molecular patterns in the brain) si concluderà nel 2025.
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