Una scoperta rivoluzionaria rivela perché le persone tendono a contrarre il comune raffreddore durante la stagione fredda.
La temperatura inizia a scendere, c’è un’aria gelida. Sappiamo cosa significa: è la stagione del raffreddore e dell’influenza. Cerchiamo gli ambienti chiusi, dove i virus si diffondono più facilmente.
Questo almeno lo sappiamo. Ciò che è mancato fino a oggi era una spiegazione biologica del perché le infezioni da virus respiratori aumentano nelle stagioni più fredde.Secondo una nuova ricerca pubblicata su «The Journal of Allergy and Clinical Immunology», la risposta era proprio sotto il nostro … naso. Il naso dispone delle difese per fermare gli invasori, come virus e batteri. Quando la temperatura scende, questa risposta immunitaria naturale si indebolisce.
Il team della ricerca ha scoperto che è la stessa aria fredda a danneggiare la risposta immunitaria che avviene nel naso e ciò provoca un maggior numero di malattie respiratorie.
«L’aria fredda è associata a un aumento delle infezioni virali perché, in sostanza, si perde metà della propria immunità proprio per quel modesto calo di temperatura», ha dichiarato al «New York Post» il coautore e rinologo Benjamin Bleier, direttore di otorinolaringoiatria presso il Massachusetts Eye and Ear hospital e professore associato alla Harvard Medical School di Boston.
«Per la prima volta, abbiamo una spiegazione biologico-molecolare di un fattore della nostra risposta immunitaria innata che appare limitata dalle temperature più rigide», ha spiegato alla «CNN» la rinologa Zara Patel, docente di otorinolaringoiatria e chirurgia della testa e del collo presso la Stanford University School of Medicine, in California.Le cellule del naso rilasciano nel muco nasale le vescicole extracellulari (EV, Extracellular Vesicle) che, dopo aver individuato i batteri, li attaccano. Queste vescicole trasportano i recettori che si agganciano al virus e lo bloccano. I risultati hanno rivelato che, durante un’invasione, il naso incrementa del 160 % la produzione di vescicole extracellulari. Queste vescicole «non possono dividersi come le cellule, ma sono come versioni in miniatura delle cellule concepite appositamente per andare a uccidere questi virus», ha approfondito Bleier. «Le EV agiscono come esche perciò il virus, quando viene inalato, si attacca a queste esche anziché alle cellule.»
I ricercatori hanno esposto dei volontari sani a una bassa temperatura, 4,4 °C (40 °F), per 15 minuti: le vescicole extracellulari che attaccavano i batteri al loro ingresso nel naso sono diminuite del 42 % circa.
In seguito, il team della ricerca studierà il modo in cui la risposta immunitaria del naso protegge da tutti i tipi di invasori e come mantenere alta l’immunità.
A proposito, vi ricordate delle mascherine? «L’uso delle mascherine non solo protegge dall’inalazione diretta dei virus, ma è anche come indossare un maglione sul naso», ha commentato Bleier. Anche Patel è favorevole: «Quanto più si riesce a mantenere caldo l’ambiente intranasale, tanto più questo meccanismo di difesa immunitaria innata sarà in grado di funzionare. È forse un altro buon motivo per indossare le mascherine!»