I risultati presentati al più grande raduno del mondo di cardiologi possono sorprendere.
Il caffè fa male, poi fa bene, poi... in pratica è un alimento sano! A quanto pare, il caffè fa bene al cuore. Volete ridurre il rischio di insufficienza cardiaca a lungo termine? Continuate a berne qualche tazza, purché sia caffè nero. Abbiamo quindi risposto all’annosa domanda una volta per tutte?Una ricerca presentata al Congresso annuale della Società europea di cardiologia (ESC) il 27 agosto indica che bere fino a tre tazze di caffè al giorno può contribuire a mantenere il cuore sano. I ricercatori hanno estratto i dati della UK Biobank relativi a oltre 468 000 partecipanti britannici senza sintomi di malattie cardiache. L’età media era di 56 anni e quasi il 56 % erano donne.
Per esaminare i comportamenti relativi al consumo di caffè, i soggetti sono stati divisi in tre gruppi: nessun consumo regolare, fino a tre tazze al giorno e più di tre tazze al giorno. Il team di ricerca ha effettuato aggiustamenti in base a fattori come età, sesso, peso, altezza, stato di fumatore, attività fisica e anamnesi.
Tra i partecipanti, è emerso che i bevitori moderati di caffè avevano meno probabilità di morte precoce per qualsiasi causa rispetto ai non bevitori di caffè. A differenza di chi non beveva caffè, le persone che bevevano fino a tre tazze al giorno presentavano un rischio inferiore del 12 % di morte per qualsiasi causa, un rischio inferiore del 17 % di morte per malattie cardiovascolari e un rischio inferiore del 21 % di ictus.«Per quanto ne sappiamo, questo è il più grande studio condotto per valutare sistematicamente gli effetti cardiovascolari del consumo regolare di caffè in una popolazione senza malattia cardiaca diagnosticata», ha commentato la dott.ssa Judit Simon, del Centro cardiaco e vascolare della Semmelweis University di Budapest, in un comunicato stampa dell’ESC. «I nostri risultati suggeriscono che il consumo regolare di caffè è sicuro, poiché anche un’elevata assunzione giornaliera non è stata associata a esiti cardiovascolari avversi e alla mortalità generale dopo un follow-up di 10-15 anni.» La dott.ssa Simon, che ha presentato i risultati al Congresso dell’ESC, ha aggiunto: «Inoltre, un consumo da 0,5 a tre tazze di caffè al giorno era indipendentemente associato a un rischio inferiore di ictus, morte per malattia cardiovascolare e morte per qualsiasi causa.»
Utilizzando le risonanze magnetiche cardiache di oltre 30 000 partecipanti, gli scienziati hanno inoltre studiato il collegamento tra il consumo di caffè e la struttura del cuore. «L’analisi delle immagini ha indicato che rispetto ai partecipanti che non bevevano regolarmente caffè, i consumatori abituali avevano un cuore più sano e meglio funzionante», ha spiegato la dott.ssa Simon. «Questo era coerente con l’inversione degli effetti dannosi dell’invecchiamento sul cuore.»
La dott.ssa Simon ha concluso: «I nostri risultati suggeriscono che un consumo di caffè di fino a tre tazze al giorno è associato a esiti cardiovascolari favorevoli. Sebbene siano necessari ulteriori studi per spiegare i meccanismi sottostanti, i benefici osservati potrebbero essere in parte spiegati da alterazioni positive nella struttura e nella funzione cardiaca.»
La ricerca potrebbe offrire «potenzialmente più dettagli... su quali tipi di caffè e quale dose sia ottimale e magari su quali meccanismi sono coinvolti in relazione ai cambiamenti al cuore», ha dichiarato a «USA Today» Rob van Dam, professore di scienze motorie e della nutrizione presso la George Washington University degli Stati Uniti. «Nel complesso, il quadro è abbastanza positivo per il consumo di caffè, soprattutto se lo si beve senza troppa panna o zucchero, naturalmente.»